I Reati Ambientali
La tutela normativa
Per comprendere il fenomeno della criminalità ambientale, è necessario evidenziare come allo stato manchi, nonostante l’intervento del legislatore con la l. 68/2015, una tutela normativa ambientale efficace e dissuasiva. Basti pensare al caso Eternit (cass. Pen. 19.11.2014 n. 7941, in Diritto Penale Contemporaneo, Il Disastro è Prescritto).
La giurisprudenza, consapevole del vuoto normativo, ha estensivamente applicato a numerose fattispecie rimaste scoperte da tutela penale l’art. 434 c.p., ossia il “disastro innominato”, proprio facendo leva sul concetto di disastro che di per sé è scarsamente definito (cfr. Corte Costituzionale 327/2008).
Così la Corte Costituzionale ha ritenuto legittima l’applicazione della norma a situazioni che presentassero un duplice profilo:
- Un evento distruttivo di proporzioni straordinarie atto a produrre effetti dannosi gravi, complessi ed estesi;
- L’evento deve provocare un pericolo per la vita per l’integrità fisica di un numero indeterminato di persone senza che sia richiesta effettiva verificazione della morte o delle lesioni di uno o più soggetti.
Con la riforma di cui alla legge 68 del 2015 il legislatore ha optato per un modello legato al danno anziché quello preferibile anche ai fini probatori orientato al pericolo legato e non già ad un evento di pericolo concreto bensì ad una condotta concretamente pericolosa.
I reati principali:
1. Morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale (452 ter c.p.)
2. Delitti colposi contro l’ambiente quali inquinamento ambientale disastro ambientale (452 quinques c.p.)
3. Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività (452 sexies c.p.)
4. Impedimento del controllo (452 septies c.p.) ,
incrimina le condotte di reato volte ad ostacolare l’accesso la vigilanza gli organi preposti al controllo ambientale di sicurezza e igiene sul lavoro. E’ un reato di pericolo in cui la ratio perseguita è quella di tutelare il buon andamento della pubblica amministrazione nella forma del potere di controllo e di acquisizione della prova. La disposizione prevede alternativamente una condotta dichiarativa (negare l’accesso) oppure una fraudolenta (la mutazione artificiosa) ovvero ancora una operativa caratterizzata dall’apposizione di ostacoli.
Ravvedimento operoso
Il legislatore ha fortemente inasprito il sistema sanzionatorio posto a tutela dell’ambiente e ha introdotto istituti che presuppongono un’attività del responsabile idonea ad eliminare o ridurre le conseguenze derivanti dall’azione delittuosa, da cui consegue una minore severità del trattamento sanzionatorio nello spirito di fornire un incentivo al raggiungimento di una tutela effettiva e sostanza dei beni ambientali.
Con l’articolo 452-decies c.p. il legislatore ha disciplinato il ravvedimento operoso che riduce significativamente, dalla metà a due terzi la pena prevista per i reati ambientali di cui al nuovo titolo VI bis e di associazione a delinquere aggravata, quando l’indagato si adoperi per evitare che l’attività delittuosa venga portata a conseguenze ulteriori, oppure prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado provveda concretamente alla messa in sicurezza e bonifica e ove possibile al ripristino dello Stato dei luoghi.
La disposizione prevede altresì che le pene vengano diminuite da un terzo alla metà nei confronti di colui che aiuta concretamente l’autorità di polizia o giudiziaria nella ricostruzione del fatto nell’individuazione degli autori o nella sottrazione di risorse rilevanti per la commissione dei delitti.