Idratare le persone con problemi di demenza
29 Lug 2020
di Luisa Pellegrino, terapista occupazionale
I danni della disidratazione
Accudire una persona amata non autosufficiente può regalare un rapporto di rara profondità, a cui si affiancano però numerose difficoltà. Pur nella unicità di ogni famiglia probabilmente quello che, soprattutto in estate, preoccupa maggiormente è garantire una sufficiente idratazione.
I danni più gravi della disidratazione, soprattutto quando continuativa, vanno dai problemi cardiaci a calcoli renali, crampi o mal di testa. Anche una disidratazione più lieve, può avere un peso non trascurabile sulla qualità di vita, con spossatezza, malessere generale ed irritabilità. Il problema, presente tutto l’anno, può diventare difficilmente gestibile nei mesi estivi, in cui si aggiunge la possibilità di incorrere in colpi di calore.
Gestire il rifiuto di bere dell’anziano con demenza
Gestire il rifiuto di bere di un adulto, soprattutto quando ha avuto per anni il ruolo di guida nella famiglia, può essere frustrante e faticoso, ed è quindi fondamentale riuscire a mediare tra il desiderio di autodeterminazione e la necessità non negoziabile di sicurezza.
Perché l’anziano rifiuta di bere?
Pur nell’unicità di ogni situazione ci sono alcune motivazioni che ostacolano l’idratazione dell’anziano e che si presentano frequentemente:
- 1. mancanza di stimolo: con l’avanzare dell’età lo stimolo della sete si riduce in modo graduale. Diventa quindi insufficiente la quantità di liquidi assunti spontaneamente e l’affermazione di non avere sete corrisponde a verità;
- 2. cattive abitudini: molte persone bevono poco per tutta la vita, aggiungendo quindi l’abitudine ai cambiamenti fisiologici;
- 3. timore dell’incontinenza: il rallentamento nella deambulazione che molte persone anziane riscontrano può far loro temere di non raggiungere in tempo il bagno. La disidratazione, però, aumenta il rischio di infezioni della vescica e, di conseguenza, aggravare il problema;
- 4. bicchiere inadatto: un bicchiere troppo pesante, o troppo largo può rendere difficile l’utilizzo, in particolar modo quando vi sono problemi alle mani. L’anziano eviterà, probabilmente, di verbalizzare la difficoltà limitandosi ad evitare di bere;
- 5. problemi di memoria: quando la memoria a breve termine vacilla vengono costruiti falsi ricordi che colmano i vuoti e, in questo caso, giustificano la mancanza di sete con l’aver bevuto.
Come idratare gli anziani con problemi di demenza
Vediamo ora inseme alcuni consigli per idratare gli anziani con problemi di demenza, certo ogni situazione richiede una soluzione personalizzata, ma alcune strategie possono essere d’aiuto:
- 1. utilizzare bicchieri grandi: un bicchiere parzialmente vuoto da la sensazione, a parità di acqua contenuta, di una minore quantità;
- 2. invece di chiedere alla persona se ha sete, versarsi da bere ed offrirne, trasformando un messaggio negativo (“non sei in grado di accorgerti che devi bere”) in una condivisione;
- 3. offrire una tisana, calda o fredda, come momento rilassante, accompagnata da qualche chiacchiera e magari, se non vi sono controindicazioni mediche, da qualche biscotto;
- 4. verificare che il bicchiere sia leggero e facilmente afferrabile: ogni ostacolo al bere in autonomia spinge a idratarsi meno. Può essere utile un bicchiere con la maniglia, come i boccali da birra, in plastica, evitando che abbia decorazioni infantili;
- 5. alternare l’acqua a tisane, spremute o centrifugati di frutta o verdura, evitando però gli alcolici, che aumentano la disidratazione, e le bibite gassate;
- 6. offrire un bicchiere d’acqua ad ogni assunzione di medicinali;
- 7. evitare le bibite troppo fredde: cibi e bevande vengono assimilate dall’organismo quando raggiungono la temperatura corporea. Una bibita fredda, quindi, viene assimilata più lentamente di una a temperatura ambiente.
Questo articolo è stato scritto dalla Terapista Occupazionale Lusia Pellegrino. Luisa è Partner di Formula Terza Età, scopri tutte gli altri professionisti che hanno scelto di collaborare.>>> iscriviti a Formula Terza Età è gratis!