Il fermo amministrativo del veicolo per debiti con le pubbliche amministrazioni
27 Giu 2016
Il fermo amministrativo è un atto con il quale le pubbliche amministrazioni per il tramite degli enti per la riscossione (i.e. Equitalia fra tutti), in caso di debito del cittadino superiore ad € 50,00, dispongono il blocco del veicolo a motore, impedendo al proprietario di servirsene fintanto che il debito non sarà estinto. Il veicolo pertanto non potrà circolare, non potrà essere radiato, esportato o demolito. Sarà possibile compravendere il bene anche con atto successivo all’iscrizione di fermo, ma il nuovo proprietario non potrà servirsene previa estinzione del fermo e dunque del debito.
Qualora si circolasse nonostante il fermo, la sanzione prevista varia fra € 1.988 euro ed € 7.953, oltre alla confisca del mezzo.
Il fermo amministrativo è un atto prodromico alla vendita forzata del mezzo qualora il debito non venisse estinto.
Dunque, cosa fare qualora si ricevesse un preavviso di fermo? L’unica soluzione, salvo non vi siano questioni particolari circa la legittimità della pretesa tributaria o precedenti vicende estintive della cartella, è di procedere al pagamento dell’importo dovuto entro 30 giorni, ovvero nel medesimo termine richiedere una dilazione ordinaria del pagamento (fino a 72 rate mensili per debiti inferiori ad € 50.000. Le rate possono diventare 120 in caso di concessione di rateazione straordinaria).
Dal momento in cui l’agente per la riscossione riceve la richiesta di rateazione non può più procedere all’iscrizione del fermo, salvo decadenza dal beneficio della rateazione per mancato pagamento di 5 o più rate, oppure rifiuto della domanda.
Attenzione però, perché gli effetti della procedura di fermo si estendono anche all’assicurazione ed al bollo: l’assicurazione non coprirà nessun sinistro che si sia verificato in esito alla illegittima circolazione del veicolo, mentre il bollo continuerà ad essere dovuto in quanto tassa regionale di possesso – salvo si ottenga una dichiarazione di esenzione proprio dagli Uffici Tributi della Regione.
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