La causa di esclusione della punibilità prevista dall’art. 599 c.p. in tema di diffamazione

La causa di esclusione della punibilità prevista dall’art. 599 c.p. in tema di diffamazione

09 Nov 2016

La causa di non punibilità della provocazione, prevista nei delitti contro l’onore dall’art. 599 c.p., dovuta allo stato d’ira determinato dal fatto ingiusto altrui, è ravvisabile ogniqualvolta il soggetto attivo ponga in essere la condotta astrattamente offensiva mosso da uno stato d’animo direttamente riconducibile ai fatto altrui che, sebbene non illecito o illegittimo, si delinei quale atteggiamento contrario al vivere civile ovvero lesivo di regole comunemente accettate nella civile convivenza.

La massima riportata è stata resa nella sentenza Cass. pen. 24 settembre 2012 n. 8336, relativamente ad una lettera inviata da una condomina indirizzata all’amministratrice del condominio con cui la accusava di “leggerezza”, “scorrettezza”, “mancanza di rispetto” e di “egoismo” in ragione della protratta inerzia con cui erano l’amministratrice aveva condotto lavori di ristrutturazione dell’appartamento della condomina.

La Corte ha ritenuto che sussistesse la causa di non punibilità prevista dall’art. 599 c.p., atteso che le contestazioni messe nero su bianco, e considerate in primo e secondo grado come ingiuria, erano state invece legittimate dallo stato d’ira provocato dalla inerzia dell’amministratrice e che pertanto il comportamento ingiusto richiesto dalla norma per l’operare della causa di esclusione della punibilità, non è quello che rivesta carattere di illiceità alla luce dell’ordinamento vigente, ma pure alla luce delle comuni regole di vita sociale.