La rateazione del debito con Agenzia delle Entrate Riscossione

La rateazione del debito con Agenzia delle Entrate Riscossione

06 Feb 2018

Nuovi nomi ma vecchi ratei: anche a seguito del passaggio di consegne fra Equitalia ed Agenzia delle Entrate Riscossione, rimangono comunque in vigore le medesime modalità per la rateazione dei debiti sulle cartelle.

Vediamo quali sono:

Il debitore può chiedere all’Agenzia delle Entrate riscossione un piano di rateizzazione ordinario fino a 72 rate, in caso di temporanea situazione di obiettiva difficoltà, oppure un piano di rateizzazione straordinario fino a 120 rate, in caso di comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica per ragioni estranee alla propria responsabilità.

Nel caso in cui vi fosse una richiesta di proroga dei piani di rateizzazione ordinario o straordinario, il debitore può chiedere alternativamente:

  • un piano di rateizzazione in proroga ordinario fino a 72 rate, in caso di comprovato peggioramento della temporanea situazione di obiettiva difficoltà;
  • un piano di rateizzazione in proroga straordinario fino a 120 rate in caso di comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica per ragioni estranee alla propria responsabilità.

Per la richiesta di proroga è necessario presentare una domanda motivata allegando documenti che attestino il peggioramento delle condizioni di difficoltà economica e  tale proroga può essere richiesta una sola volta.

Per la richiesta della rateizzazione straordinaria i presupposti che fanno salire fino a 120 le rate possibili per l’estinzione del debito prevedono la presenza indispensabile di una grave situazione di difficoltà estranea alla propria responsabilità. Tale condizione deve essere attestata dal debitore con istanza motivata che comprovi la condizione di accertata impossibilità ad eseguire il pagamento secondo un piano di rateizzazione ordinario e la condizione di solvibilità, valutata in base al piano di rateizzazione concedibile.

Tali condizioni sussistono di diritto quando l’importo della rata superi il 20% del reddito mensile del nucleo familiare del richiedente (facendo riferimento all’Indicatore della situazione reddituale rilevabile dall’Indicatore della situazione economica equivalente).