Come posso chiedere un permesso di colloquio con detenuto?
23 Feb 2015
Il detenuto, sia per condanna definitiva che in stato di custodia cautelare, può sostenere colloqui sia con i propri familiari che con altre persone.
I familiari sono il coniuge, il convivente, parenti e affini entro il quarto grado. Altri soggetti legittimati alla visita sono coloro i quali hanno “ragionevoli motivi” per incontrare la persona detenuta o internata. In questi casi di norma il controllo e la verifica sui “motivi” sono un po’ più stretti, rispetto al caso dei familiari.
Il permesso di colloquio permette di avere uno o più colloqui con il detenuto, ma esclusivamente nelle giornate e negli orari indicati dalla Casa Circondariale di competenza.
Il permesso di colloquio può essere:
- 1. ORDINARIO
- 2. PERMANENTE
- 3. STRAORDINARIO
Le richieste di colloquio devono essere presentate in un ufficio diverso a seconda della fase in cui si trova il procedimento a carico del detenuto.
Prima della sentenza di primo grado il detenuto deve essere autorizzato dall’autorità giudiziaria che procede. Successivamente alla sentenza di primo grado l’autorizzazione spetta alla direzione del carcere.
All’ingresso del carcere è necessario presentare un documento di riconoscimento in corso di validità, e l’autocertificazione sull’esistenza del rapporto di parentela. Nel caso in cui si tratti di cittadini non appartenenti all’Unione Europea non residenti in Italia, sarà necessario un documento rilasciato dal consolato o dal paese d’origine, poi tradotto in italiano, che certifichi la parentela.
Saranno poi espletati i controlli relativamente ai beni che possono essere portati dentro al carcere, oppure al detenuto.
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