Revenge porn: cos’è e cosa dice la legge in Italia
19 Mag 2021
Avv. Alice Saporiti
Sei venuto a conoscenza che fotografie o video che ti ritraggono, aventi contenuto sessualmente esplicito, stanno circolando su internet contro la tua volontà? In questo articolo ti spiegheremo cos’è il revenge porn e cosa dice la legge in Italia.
La legge sul revenge porn
Può esserti capitato di scattare una fotografia che mostra una tua nudità o di fare un video a contenuto sessuale. Se questi materiali sono entrati in possesso di un’altra persona, anche se tu stesso glieli hai inoltrati, questa persona non può diffonderli. Se lo fa, o cede questo materiale a terzi senza il tuo consenso, commette reato.
Il codice Rosso, infatti, ha introdotto finalmente nel nostro ordinamento una nuova fattispecie nel Codice penale, all’art. 612-ter, intitolata “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”, meglio conosciuta come “Revenge Porn”.
Questa pratica riprovevole, tristemente diffusa negli ultimi anni, spesso si verifica per vendicarsi di un ex partner, per rancore personale o per recare puramente un danno. L’autore del reato proverà a giustificarsi dicendo che si trattava solo di un “gioco”. Il revenge porn però può avere un forte impatto emotivo sulle persone. Non mancano, purtroppo, tristi storie di cronaca riguardanti giovani donne che non hanno sopportato il peso della vergogna. Clicca per leggere i casi più noti in Italia di Revenge Porn.
Chi punisce la legge sul revenge porn?
La norma punisce chi – dopo averli realizzati, sottratti, ricevuti o acquisiti – invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito, senza il consenso delle persone rappresentate.
Le immagini o video a contenuto sessualmente esplicito sono quelli attinenti alle zone erogene non necessariamente limitate agli organi genitali, ma che possano riguardare anche altre parti anatomiche o coinvolgere parti non direttamente erogene.
Occorre escludere però quelle immagini che ritraggono persone in costume da bagno o in atteggiamenti ammiccanti o in abiti succinti.
Le sanzioni
Le pene previste per il reato, data la sua gravità e riprovevolezza, sono elevate.
Il reato è, infatti, punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 5.000 a 15.000 euro.
La pena è però aumentata se:
- i fatti sono commessi dal coniuge (anche separato o divorziato) o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva con la vittima;
- i fatti sono commessi in danno di persona in condizione di inferiorità fisica o psichica o in danno di una donna in stato di gravidanza;
- i fatti sono commessi attraverso strumenti informatici o telematici.
Per poter punire il reato di revenge porn è necessario sporgere querela
Il delitto è punito a querela della persona offesa, nel termine di sei mesi. La remissione della querela può essere soltanto processuale.
Si procede tuttavia d’ufficio se i fatti sono commessi in danno di persona in condizione di inferiorità fisica o psichica o in danno di una donna in stato di gravidanza.
Come tutelarsi dal Revenge Porn?
Per prevenire il reato, è evidente che è consigliabile evitare di scambiare immagini di natura sessuale.
Le foto inviate in chat o sui social possono diventare virali in pochissimi secondi.
Se però sei stata vittima di Revenge Porn, occorre agire il più rapidamente possibile, per prevenire ulteriori conseguenze per te pregiudizievoli.
Ecco qualche consiglio:
– Contatta immediatamente il social network: nella maggior parte dei casi, lo staff è molto veloce a eliminare le immagini e a sospendere l’account della persona che ha postato le immagini. Se non provvedono, chiedi al tuo avvocato di intervenire.
– Contatta un avvocato penalista per denunciare l’accaduto all’autorità giudiziaria: a tal fine, è utile raccogliere prove del reato. Raccogli pertanto screenshot con tutte le immagini dei post, i commenti, i messaggi ricevuti, realizzando un vero e proprio report. In tal modo, sarà più agevole ottenere un risarcimento per danno d’immagine
– Valuta col tuo avvocato di assumere un’agenzia specializzata per la rimozione dei contenuti.
– Valuta col tuo avvocato se sia utile un ricorso d’urgenza al Tribunale ex art. 700 c.p.c. per ottenere la rimozione delle immagini e video diffusi
– Non vergognarti, chiedi aiuto! Molte donne vittime di questo reato hanno purtroppo riportato sintomi di disturbo da stress post-traumatico, ansia, depressione, pensieri suicidiari. Potresti aver bisogno di un supporto psicologico.